E’ quasi Natale e riprendo volentieri una lettera che scrissi nel 2015 per il sito della mia amica Veronica:
“Caro Babbo Natale,
ti scrivo perché, come ogni anno, sta arrivando il tuo giorno.
Il giorno in cui tu doni un po’ di gioia nei cuori delle persone, il giorno in cui, ai più piccoli, porti giocattoli e balocchi. Io non sono più un bambino e i doni “materiali” non li desidero. Desidero, invece, questo: viviamo in un periodo di profonda crisi, malcontenti e la gente è disperata.
Non si trova lavoro, si arriva a stento a fine mese. Sentiamo di anziani costretti a rubare nei supermarket, perché hanno fame, perché con 300 € di pensione al mese non si riesce a comprare da mangiare. Esistono persone che, non volendo arrivare a tanto, non toccano cibo per interi giorni oppure si limitano ad una tazza di latte.
Sono innumerevoli le famiglie in cui uno solo dei componenti lavora, spesso un lavoro umile e sottopagato. Orari impossibili, straordinari, tutto per portare a casa un misero stipendio, per poter sfamare i figli e il coniuge disoccupato.
Caro Babbo Natale, io son fortunato. Vivo con i miei genitori, hanno un lavoro entrambi e mi danno molto, tutto ciò di cui ho bisogno. Lavoro ormai da 3 anni e sono felicissimo di questo.
Ma guardandomi intorno noto che c’è ancora molta gente che cerca disperatamente un impiego, perchè i costi della vita sono sempre più alti e le possibilità che un disoccupato arrivi a fine mese sono sempre più scarse.
Io ho 32 anni, sono fortunato ed è per questo che, per me, non chiedo nulla.
Ma caro mio amico barbuto…Nel tuo giorno, il 25 dicembre, regala a tutti una soddisfazione. Regala a tutti la possibilità di pranzare e cenare ogni giorno dell’anno regolarmente, regala loro la possibilità di fare del bene, di arrivare a fine mese mettendo via qualcosina, senza fare sacrifici. Regala a tutti un lavoro stabile e retribuito in base alla loro reale resa. Regala loro, in una sola parola GIOIA.
E’ difficile, lo so…ma…Confido in te.
Grazie,
Daniel”