“C’era una volta un bambino di nome Alex.
Aveva 5 anni e viveva in un piccolo paesino del nord Europa. Un paesino fantastico, in cui l’atmosfera natalizia era di casa. Lì, infatti, era nato Babbo Natale.
Un giorno, mentre tornava a casa dopo essere andato a trovare un suo amichetto, venne fermato da un essere molto particolare. Era vestito con dei pantaloni bianchi e rossi a strisce. La sua maglietta di colore verde smeraldo dai contorni ed il cappellino dalla forma strana lo rendevano buffo a vedersi.
Anche la sua voce era strana. Stridula, con quell’inflessione quasi grottesca, comica.
Il piccolo Alex si fermò a guardarlo. Era stupito, quasi incredulo e diffidente. Aveva paura.
D’altronde la mamma gli aveva sempre detto “Alex, non ti fidare degli sconosciuti, possono farti del male”.
Alex, memore di quell’insegnamento, scappò via.
Scappò a casa dalla mamma che, in quel momento, stava addobbando casa per l’avvicinarsi delle festività natalizie.
Passò qualche giorno dalla fuga ed arrivò il Natale.
Alex si alzò e trovò tantissimi doni sotto l’albero ma, vista la sua avversione al Natale ed ai doni che Babbo Natale aveva portato, buttò tutto all’aria e scappò fuori di casa. Mamma lo inseguì per un po’, poi lo perse di vista.
Alex, quando aveva 3 anni, perse il papà in un incidente e, quando scoprì che non sarebbe più tornato a casa, l’anno seguente, smise di credere al Natale ed alla sua magia.
Di colpo il piccolo si trovò in una zona sconosciuta per lui, lontano da casa, senza sapere cosa fare né dove andare.
Ed ecco che ricomparve l’esserino strano di qualche giorno prima.
Questa volta, Alex, in preda al panico, gli andò incontro e disse con voce incerta ed un linguaggio insicuro, tipico della sua età: “Aiuto, voglio mamma!!”
L’esserino dal linguaggio buffo lo calmò e disse: “Ehi piccolo amico. Vieni. Dammi la mano. Mi chiamo Ardian e ti aiuterò. Ma prima c’è una cosa che dovresti vedere”.
Alex, diffidente, disse subito di no ma poi si convinse. Lo seguì e disse: “Ardian dove andiamo? Dov’è la mamma?”
Lui per tutta risposta disse: “Alex caro. Tu credi al Natale? Sai che i doni che hai buttato all’aria sono i doni di Babbo Natale?”
Alex restò imbronciato e scoppiò in lacrime.
Allora Ardian lo abbracciò ed in un baleno lo portò in un mondo colorato, pieno di luci e di gioia. Un luogo fantastico chiamato Natalandia.
In questo posto fantastico, dove Alex smise di piangere in preda allo stupore, tutti erano vestiti come Ardian ed avevano vocine più o meno buffe.
Ciò che sorprese maggiormente Alex fu il fatto che la statura media e le sembianze di molti erano simili alle sue. Anche Ardian, in un certo senso, era simile a lui.
Il loro cammino proseguì per molto tempo. Fu stancante per un piccolo di 5 anni, ma la sorpresa fu così grande che Alex non sentì la fatica.
Ad un tratto lo stupore ed il rumoreggiare per quel mondo fantastico si interruppe e fu sostituito da lacrime. Lacrime di gioia, perché in quel mondo favoloso Alex vide una figura di sembianze umane. Una figura che lui conosceva che gli disse: “Alex, figliolo. Ti ricordi di me? Sono tuo papà. Sarai sorpreso a vedermi e mi spiace se ciò ti fa male” – continuò. Alex non smise un secondo di piangere lacrime di gioia. “Vieni figliolo, abbracciami. Ti voglio spiegare una cosa.
Lui si buttò tra le braccia del padre e lo strinse forte. “Alex, amore mio. Ho visto poco fa cos’hai fatto a quei doni. Ho visto che hai, per un momento, odiato quei doni e sei scappato.
Sai Alex? Mi ha fatto male vedere quella scena. Tu non mi vedi accanto a te, ma ogni volta che sentirai vento. Ogni volta che una goccia di pioggia scenderà sulla tua testa. Ogni momento in cui un fiocco di neve ti accarezzerà sarà il mio gesto per dimostrarti che sono con te. Che sono accanto a te ogni momento.
Il papi vuole che tu ami il Natale, la sua magia e vuole che tu sia felice perché se sei felice lo sono anche io”.
Il bimbo rimase perplesso. Disse: “Papà, vieni con me. Vieni papi”.
Lui rispose: “Amore, sono sempre con te. In ogni cosa che fai, che dici, che pensi e che tocchi.”
“Ora” – continuò – “torna dalla mamma ed apri con gioia quei doni di Babbo Natale e pensami. Sarò accanto a te mentre li aprirai e li stringerai fra le tue manine. Sarò con te quando abbraccerai mamma e le dirai che le vuoi bene. Io, con le mie braccia, sarò attorno a voi”.
“Ora vai” – terminò – “Torna da mamma che sarà preoccupata”.
Lui pianse nuovamente ma disse ad Ardian “Voglio la mamma” ed Ardian schioccò le dita. In un attimo si ritrovò davanti casa.
La mamma, vedendolo lì, si sollevò e lo abbracciò forte. Lo portò in casa e lui gridò “E’ arrivato Babbo Nataleeeeeeeee!!!!!!”
Aprì di scatto tutti i regali e mamma fu incredula. “Sai mamma? Ho parlato con papà e mi ha detto che lui è qui. Mi ha detto che ci vuole bene e che Natale è bello. Ed io AMO NATALE.”
Da quel giorno Alex, ogni anno, si addormentò il 24 dicembre guardando in alto e dicendo solo “Grazie Papà. Ti voglio bene”. Anche ora che quel bimbo è diventato un uomo, ama ed amerà sempre il suo ritrovato Natale.