Coronavirus: il metodo Veneto.

Nel marasma mondiale causato dalla pandemia da Sars-Cov2, una regione si è contraddistinta per aver anticipato la pandemia: il Veneto.

La Regione capitanata da Zaia, uno dei primi focolai del contagio, ha anticipato tutti nella gestione, persino il Governo che, a suo dire, ha sbagliato nel seguire le direttive del comitato tecnico scientifico, causando il disastro di cui tutti, ormai, siamo consci.

Il Veneto, che ha avuto una moltitudine di contagi nella zona di Vo’ Euganeo e zone limitrofe, ha deciso da subito una linea totalmente diversa, persino contrapposta a quella delle altre regioni italiane: test di massa per tutti i residenti nella Regione, con isolamento immediato di tutti i “positivi”, specie gli asintomatici.

Così facendo, solo nelle vicinanze di Vo’ si sono registrati 66 positivi asintomatici, subito isolati, che, se avessero continuato la loro vita sociale fino alla comparsa dei sintomi, avrebbero potuto contagiare migliaia di altre persone creando i presupposti per l’espansione anche nella regione della pandemia.

La grande intuizione di partire con test di massa è stata del Professor Crisanti, ordinario di virologia all’Università di Padova, che per primo ha pensato che, forse, sarebbe stato meglio aver chiaro fin da subito il numero dei contagiati, così da prevenire un eventuale contagio da maxi-emergenza.

L’idea, contrariamente a quanto dichiarato dai “tecnici” nazionali, si rivela vincente: il contagio di massa viene contenuto in meno di un mese, pur con qualche difficoltà, ma permette al Veneto di passare alla storia (come successo per la Corea) come la prima zona italiana in cui si potrà parlare di “contagio zero”.

A dare una mano ai tamponi a tappeto un macchinario innovativo che ha permesso di processare fino a 9.000 test al giorno, permettendo di arrivare in soli 15 minuti al risultato, anziché 2 ore come i macchinari tradizionali.

Purtroppo, però, la grande intuizione ha solo limitato i danni da Covid che, però, sono risultati in 16738 contagi e più di 1000 morti, ma sicuramente, senza la prevenzione fatta dal Governatore Zaia e dal Professor Crisanti, il risultato sarebbe stato peggiore.

Pubblicato da daniel

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