12 Novembre 2003, Nassiriya (Iraq): il contingente militare italiano era d’istanza in questa città, per garantire la sicurezza dei cittadini, la sicurezza di migliaia di persone, dopo la caduta del regime di Baghdad.
Quel giorno una parte dei nostri militari, per la maggior parte composti da rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, stavano in caserma a svolgere le normali attività. Chi riposava, chi era in ufficio e chi studiava piani operativi per scalzare le sacche di resistenza delle forze di regime che minavano la sicurezza della gente.
Sembrava una giornata come altre, come tante altre, ma stranamente tranquilla. Troppo.
Infatti, ad un tratto, alle 10,40 del mattino (ora di Nassiriya) un camion si dirige a tutta velocità contro la base dei nostri militari e…..BOOM. Il camion era carico di esplosivo. In un attimo tutta quella tranquillità si trasforma in un unico urlo di dolore. Sangue ovunque, brandelli di carne umana. E morte.
In un solo momento la vita di 28 persone finì miseramente. 19 furono i Carabinieri italiani deceduti. Ma in tutta questa straziante scena, ci fu un eroe: un carabiniere di nome Antonio Filippa, di guardia all’ingresso della base “Maestrale” che, alla vista del camion, inizia a sparare uccidendo le due persone a bordo. Fu un gesto importante, eroico. Infatti il suo atto permise al camion di esplodere contro il cancello d’ingresso, senza penetrare nella base, dove avrebbe compiuto una carneficina ancora più ampia.
Ecco i nomi dei nostri militari rimasti uccisi:
i carabinieri
Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
Giovanni Cavallaro, sottotenente
Giuseppe Coletta, brigadiere
Andrea Filippa, appuntato
Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente
Daniele Ghione, maresciallo capo
Horacio[1] Majorana, appuntato
Ivan Ghitti, brigadiere
Domenico Intravaia, vice brigadiere
Filippo Merlino, sottotenente
Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante
i militari dell’esercito
Massimo Ficuciello, capitano
Silvio Olla, maresciallo capo
Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
Pietro Petrucci, caporal maggiore
Ed i nomi dei civili coinvolti
Marco Beci, cooperatore internazionale
Stefano Rolla, regista
Sono passati ormai 14 lunghi anni da quella tragedia, una delle tante che colpì il contingente italiano, ma il ricordo è sempre vivo.
Purtroppo, negli anni, si verificarono comportamenti schifosi a ledere la memoria di questa carneficina, con slogan immondi, creati da idioti senza tempo e senza civiltà.
Ma questo non scalfisce il ricordo ed il giusto onore da riservare a questi angeli volati in cielo in nome di un credo, quello di portare la sicurezza a migliaia di uomini, donne e bambini.
NASSIRIYA, 12 NOVEMBRE 2003: UNA TRAGEDIA CHE RIMARRA’ SEMPRE NEL CUORE E NELLA MENTE
.