La storia che vi voglio raccontare questa sera è la storia di un uomo, l’uomo per cui festeggiamo la ricorrenza del 26 dicembre.
Si chiamava Stefano, un uomo di grande bontà d’animo di cui però si ignorano le origini. Alcune fonti dicono che fosse un ebreo, altre dicono fosse di origine greca.
Ma tutti sono concordi nel dire che fu tra i primi a convertirsi nella grande diaspora, agli albori del cristianesimo.
Per la sua bontà e genuinità d’animo era molto ben considerato nella prima comunità cristiana di Gerusalemme.
Divenne importante perché, proprio per il suo attaccamento al cristianesimo pagò con la vita. Viene definito infatti il Protomartire, il primo ad aver pagato con la propria vita la passione con cui professava la religione cristiana.
Il motivo per cui lo si festeggia il 26 dicembre è il fatto che fu posto tra i Comites Christi, cioè i martiri più vicini alla nascita di Gesù, per data e per importanza.
A ricordare la sua morte, il colore Rosso è quello che identifica questo giorno, rosso come la veste liturgica che portava nella Santa Messa e rosso come il modo in cui viene raffigurato in tutte le icone.