Sono, solo all’aeroporto di Kabul, almeno 20 le vittime della ressa per scappare dalla furia dei talebani.
A questi si aggiungono numerose vittime causate dalla rappresaglia talebana che, contrariamente a quanto dichiarato nella (fasulla) conferenza stampa, hanno cominciato le persecuzioni e le uccisioni mirate dei collaboratori con il Governo democratico e le forze armate straniere.
Tra i morti c’è un generale dell’esercito che, in un video, viene ritratto inginocchiato davanti ai terroristi e, pochi secondi dopo aver scandito il suo nome, trucidato a colpi di kalashnikov.
Nel frattempo si fa sempre più difficile la situazione nel Paese e la comunità internazionale lancia l’allarme per i molti bambini che rischiano di perdersi nel marasma.
Dagli USA, intanto, avvisano di una nuova minaccia terroristica da parte dell’ISIS che, a quanto pare, vorrebbe creare ulteriore scompiglio per soppiantare i talebani ed instaurare un governo terrorista al soldo di al-Qaeda.